Cisgiordania: due palestinesi uccisi da israeliani
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cisgiordania: due palestinesi uccisi da israeliani

bandiera israele

Due palestinesi uccisi dall’esercito israeliano in Cisgiordania. L’ira dei palestinesi contro le minacce di Israele.

Durante un’operazione dell’esercito di Israele, sono stati uccisi due giovani palestinesi da soldati israeliani in Cisgiordania. L’operazione era atta alla demolizione di due case di palestinesi ritenuti da Israele responsabili dello scontro a fuoco del settembre scorso in cui fu ucciso il maggiore Bar Falah, vicino Jenin. Nello scontro a fuoco con i soldati israeliani sono rimasti feriti tre palestinesi mentre altri due sono morti a Kafr Dan, nord di Jenin, in Cisgiordania.

Al-Fatah ha accusato Israele di essersi “macchiato di un nuovo crimine”. Per i due giovani è stato organizzato un corteo funebre congiunto, uno dei due è stato avvolto nella bandiera di Hamas. Nello scontro, Israele non ha avuto perdite, lo ha comunicato lo stesso stato ebraico. Mentre secondo il quotidiano Haaretz in Cisgiordania il 2022 è stato l’anno più sanguinoso dal 2004 (in piena intifada), quando i morti palestinesi furono 196. Nel 2022 sono stati complessivamente 144, oltre il doppio dell’anno precedente. Anche se la maggior parte si tratta di miliziani armati, il numero di palestinesi uccisi involontariamente è del 15-20%.

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bandiera istraele
bandiera istraele

La provocazione del governo israeliano

Nel frattempo cresce l’ira dei palestinesi che temono che il nuovo governo possa apportare ulteriori peggioramenti della loro condizione. L’autorità nazionale palestinese ha condannato l'”incursione” di Ben Gvir ministro della sicurezza nazionale ed esponente della destra radicale alla Spianata delle Moschee e l’ha definita “una provocazione senza precedenti e pericolosa”.

Parla di provocazione anche il capo dell’opposizione israeliana Yair Lapid: “E’ una deliberata provocazione che metterà in pericolo e costerà vite umane”. Per gli ebrei si tratta del Monte del Tempio mentre per gli arabi è la Spianata delle Moschee, è un luogo sacro per entrambe le religioni e spesso è teatro di scontri.

“È il posto più importante per il popolo di Israele – ha dichiarato – Manterremo la libertà di movimento per musulmani e cristiani, ma vi saliranno anche gli ebrei e alle minacce risponderemo con il pugno di ferro”. Gvir, riferisce il Jerusalem Post, ha assicurato che il governo israeliano “non cederà alle minacce di Hamas”.

Secondo i media israeliani, dopo la visita del ministro l’esercito si sta preparando a nuovi lanci di razzi dalla Striscia di Gaza e “risponderà di conseguenza”.

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ultimo aggiornamento: 3 Gennaio 2023 10:52

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